Leggenda delle Amazzoni

Nei poemi omerici  come in Erodoto, Eschilo, Strabone, Plutarco e altri ancora si raccontano le storie leggendarie di donne guerriere appartenenti ad un popolo che viveva sulla costa meridionale del Mar Nero, in Leucosiria nella regione del fiume Termodonte.
Erano guerriere abili e coraggiose che in battaglia combattevano fino alla morte e molti eroi greci le incontrarono nel loro cammino verso la gloria; Herakles dovette rubare la cintura ad Hyppolita per superare la sua decima fatica, Theseos  invece la sposò e la portò con sé ad Athene scatenando una guerra, Pentisilea che sotto le mura di Troia si scontrò con Achille  ed anche Alessandro Magno che fece innamorare di sé Thalestris, la regina che si unì a lui per tredici notti al fine di poter generare un figlio da cui discendesse poi una razza più forte.

Sarcofago romano con Amazzonomachia II secolo d.C. - Musei Capitolini, Roma IT

Sarcofago romano con Amazzonomachia II secolo d.C. - Musei Capitolini, Roma IT

Omero racconta delle Amazzoni nell'Iliade e le definisce, con le parole di Priamo, “forti come maschi” ma il loro è la declinazione guerriera del mito del matriarcato per eccellenza quello praticato  dalle tribù che vivevano ad occidente del Lago Tritonide e di cui anche Diodoro Siculo racconta chiamandole Amazzoni Libiche.
L'isola di Espera in cui abitavano le Amazzoni si trovava nel Lago Tritonide che veniva chiamato così dal nome del fiume che vi immetteva le sue acque, il fiume Tritone. L'isola era una terra fertile con alberi da frutto di ogni specie e con pascoli dove allevare bestiame, capre e pecore per cui frutta, carne e latte assicuravano il nutrimento a quel popolo di donne che non praticava l'agricoltura e non conosceva il grano; l'indole guerriera  le induceva a prosperare conquistando le città dell'isola, tutte salvo la città di Mene che era considerata sacra ed era abitata dagli Etiopi, almeno questo era il nome che i greci davano agli abitanti delle coste africane ed il cui significato è “volto bruciato”, molto probabilmente uomini la cui pelle era scurita dal sole od anche che si tingevano il volto di rosso come era già in quei tempi usanza delle tribù nomadi. Diodoro racconta ancora che l'isola  aveva “grandi soffioni di fuoco” , una descrizione che rivela la presenza di soffioni boraciferi e/o geyser ragione della fertilità del suolo ma anche di altri fenomeni vulcanici che potevano portare al periodico innalzamento o abbassamento del terreno (bradisimo) fino ad attività eruttive in aree di prossimità.
Secondo alcuni questo luogo doveva trovarsi sulle coste africane, forse di nord-ovest e forse di fronte alle isole che noi oggi conosciamo come Canarie dove l'attività sismica è documentata da secoli. Infatti, la  storia delle Amazzoni Lybiche venne segnata da una catastrofe naturale verificatesi nel terzo millennio a.C., forse piogge eccezionali che causarono un diluvio oppure un'onda di alta marea proveniente da nord-ovest che cambiarono la geografia del paese. Diodoro Siculo così descrive l'evento:

… si dice che a seguito dei terremoti, le regioni della Libia che si trovano verso l'oceano coprirono il Lago Tritonide e lo fecero sparire ...

Scilace di Carianda, navigatore e cartografo originario della Caria vissuto nel VI secolo AC, riferisce che  il Lago Tritonide al suo tempo aveva ancora un'estensione  di 900 miglia quadrate ma ora la sua esistenza è attestata dalle saline di  Chott Melrhir e  Chott el Jerid oggi situate rispettivamente in Algeria ed in Tunisia.

Salina di Chott el Jerid - Tunisia

Salina di Chott el Jerid - Tunisia

Questi eventi causarono lo spostamento delle tribù di Amazzoni verso est ma in un tempo relativamente breve esse vennero allo  scontro con le tribù patriarcali del nord, scontro dal quale uscirono sconfitte e con il tempo si perse anche memoria della loro esistenza in quei tempi arcaici.

Amazzonomachia, vaso attico a figure rosse attribuito al pittore di Eretria, 440 a.C. - Moma New York USA

Amazzonomachia, vaso attico a figure rosse attribuito al pittore di Eretria, 440 a.C. - Moma New York USA

Diodoro Siculo racconta anche tutti gli eventi che precedettero la catastrofe , a partire da quando le Amazzoni fondarono sulla penisola protesa sul lago la grande città a cui; proprio per la sua posizione, alla città venne dato il nome di  Chersoneso dal greco Χερσόνησος il cui significato è penisola. Diodoro nel suo racconto sulle Amazzoni Lybiche descrive anche le regole di vita sulle quali era plasmata la loro società:

per le donne sarebbe stato costume di esercitare l'arte della guerra, e per un periodo determinato avrebbero dovuto compiere il servizio militare, conservando la loro verginità: una volta trascorsi gli anni di servizio militare, avrebbero potuto unirsi agli uomini per far figli, ed esse avrebbero ricoperto le cariche e amministrato tutti gli affari pubblici. … Gli uomini, al contrario, avrebbero trascorso la vita rinchiusi in casa … obbedendo agli ordini delle loro consorti, e non avrebbero avuto parte né delle attività militari né delle cariche né di alcun altro diritto politico … Alla nascita dei figli, esse avrebbero affidato i neonati agli uomini, e questi li avrebbero nutriti con il latte e con gli altri cibi, in maniera appropriata all'età degli infanti; e se capitava che nascesse una femmina, le avrebbero bruciato le mammelle, perché non crescessero al tempo della maturità ...

Geografia del mito delle Amazzoni Libiche secondo Diodoro Siculo

Geografia del mito delle Amazzoni Libiche secondo Diodoro Siculo

Secondo gli storici del III-II secolo a.C. le Amazzoni Libiche erano diverse dalle Amazzoni del Ponto  la cui storia mitologica si intreccia con quella di Ammone anche se un'altra versione del mito sembra tentare una compoizione delle diversità e lo fa attraverso la storia di Myrina una loro regina.
Myrina era la figlia di Creteo, colui che fondò la città di Iolco in Tessaglia, aveva sposato Toante re dell'isola di Lemno ed aveva una figlia di nome Ipsipile. Accadde che le donne di Lemnos,  cominciarono a non rispettare le cerimonie e a non fare offerte alla dea Afrodite  che decise di dare una punizione tremenda: i loro corpi cominciarono ad emanare odori così sgradevoli che i mariti non si accostavano più alle mogli  e presero delle concubine tracie tra le schiave che avevano riportato da una guerra. Le donne trascurate decisero che potevano fare a meno degli uomini e in una notte li uccisero tutti mariti e padri, solo Ipsipile la figlia di Toante e Myrina non ebbe il coraggio di uccidere il padre che prima nascose nel tempio di Dioniso e poi trasportò nell'isola di Enoe. Rimaste senza uomini le donne riorganizzarono l'isola, diedero vita ad una società solo femminile ed elessero Ipsipile loro regina.
Alcuni studiosi sono del parere che le Amazzoni Libiche appartenessero ad una comunità molto lontana nel tempo con una organizzazione matriarcale discendente dalla venerazione della Grande Madre e della centralità della fecondità. Cause concomitanti portarono queste società matriacali ad essere sopraffatte da società patriarcali che si imposero su tutte le rive del Mediterraneo. Tuttavia, accadde che in alcune regione per eventi specifici e particolari le donne arrivarono a prendere il potere e riorganizzare la società come matriarcato, fu così che nacque il mito delle Amazzoni del Ponto alla fine del II millennio a.C.
Nella mitologia greca le Amazzoni eraano figlie di Ares, il dio della guerra, e della ninfa Armonia; erano guerriere per nascita ed il padre aveva affidato a loro la custudia del tempio dove viveva nel Caucaso.

Sarcofago con Amazzonomachia, VI sec. a.C. - Kunsthistorisches Museum, Wien O

Sarcofago con Amazzonomachia, VI sec. a.C. - Kunsthistorisches Museum, Wien O

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