La leggenda di Beowulf

Era la metà del VIII secolo quando un amanuense di un monastero del Wessex copiò da un codice più antico la storia leggendaria dello scontro tra un uomo ed un mostro, ma di questa storia non era riportato il nome dell'autore. Un secolo più tardi sul canovaccio di quella storia leggendaria venne composto il poema epico in lingua anglosassone Beowulf in cui si raccontano le gesta di un eroe, un personaggio mitico che era la rappresentazione di un guerriero forse realmente esistito.
Ma quel personaggio reale, se mai esistito, è diventato per gli Anglosassoni l'eroe per eccellenza al pari di ciò che era stato Achille per i Greci, Enea per i Romani, Cù Chùlainn per i Celti.
C'è però un'altra teoria , la storia di Beowulf sarebbe arrivata in Britannia già in forma scritta e portata dal Re Canuto il Grande durante la guerra di conquista che lo portò a diventare Re Canuto I d'Inghilterra.
Quale che sia la provenienza il poema racconta la storia delle gesta leggendarie di Beowulf e si potrebbe collocare all'inizio del VI secolo d.C. per alcune corrispondenze con altre saghe della mitologia norrena e danese e per alcune citazioni presenti nel poema epico di una spedizione contro i Franchi di cui narra anche Gregorio di Tours nella Historia Francorum ed anche lo scrittore anonimo del Liber Historiae Francorum.
Nel manoscritto in cui venne riportata la storia, il Codex Nowell, si racconta che

Beow, son of Scyld Scefing ….
… Beowulf wæs breme . . . Scedelandum in ...


Beow, discendente di Scyld Scefing …
… divenne famoso come Beowulf … nelle terre di Scania …

La Scania del poema è l'antica contea dello Skåneland che ancora nel XI secolo era sotto il controllo del Regno di Danimarca e qui vivevano da secoli i Geati. In un tempo lontano accadde che un uomo appartenente al popolo dei Sueoni ( o Svear) uccidesse un uomo appartenente al clan dei Wulfing che guidava il popolo dei Geatas e non potendo pagare il guidrigildo, ovvero l'indennità per il reato commesso, poichè l'uomo era molto importante e la somma richiesta molto alta, non potè far altro che fuggire e trovò protezione presso il re danese Hroðgar.

Beowulf

Beowulf

Il re dei Daner era saggio e previdente ed allora pensò di legare a lui lo Svear, un forte e coraggioso guerriero, con un patto di fedeltà in cambio del quale pagò lui il guidrigildo. Sotto la protezione di Hrodgar, lo Svear, che aveva nome Ecgþeow, andò dai Geatas e pagò il risarcimento per l'omicidio commesso e poi prese in moglie la sorella, di cui non si conosce il nome, del re Hygelac; dalla loro unione nacque Beowulf. Figlio di uno Svear e di una Geat, Beowulf crebbe grande, coraggioso, valente nelle armi e ardimentoso nel cuore.
Il poema che porta il suo nome narra le storie degli scontri che l'eroe nordico ebbe nel corso della sua vita con delle creature mitiche che infestarono i regni di Danimarca e di Svezia. Le storie leggendarie apparentemente sono ambientate nel VII-VIII secolo d.C. ma secondo gli studiosi alcuni fatti sono la trasposizione mitica di probabili avvenimenti del secolo VI a.C.
Il prologo della vicenda di cui è protagonista Beowulf ha come personaggio principale l'antenato di Hrodgar, il re dei Danesi che discendeva da Scyld Scefing, il leggendario Sceafa o Sceaf, colui da cui avrebbero avuto inizio le dinastie regnanti dei popoli del nord.

Beowulf

La fonte primaria di questa storia è il Libro IV del Gesta Regum Anglorum dove si racconta che Sceaf arrivò, portato da una piccola barca, appena fanciullo sull'isola germanica detta Scanda; di questa barca lo storico dei Goti Jordanes racconta che era senza rematori e che il bambino era adagiato dormiente con un fascio di frumento vicino al capo. Proprio da questo fascio di spighe deriva il suo nome perché nell'antico dialetto anglosassone il covone era detto ‘sċēaf.
Nel libro si legge che Scyld o Sceaf era arrivato bambino sulle coste danesi dentro una cesta o un piccolo guscio portato dalle acque. Nessuno sapeva da dove veniva e di chi poteva essere figlio; egli giunse come un dono alle genti danesi che si presero cura di lui e crebbe forte e capace ed illuminato da una sapere che non sembrava terreno.
Nel nome che venne dato al bambino era già racchiuso il suo destino, Scyld o Sceaf nel significato di covone aveva in sé già il fondamento delle dinastie reali dei popoli del nord – il fascio di spighe simbolo di prosperità ed ogni spiga portava i semi di coloro che avrebbero regnato nei territori del nord -, questo assunto é confermato anche nel Chronicon Æthelweardi, libro III, anno 857. Il filologo tedesco del XIX secolo Karl Mullenhoff seguendo la versione del mito in cui Beowulf è figlio di Scyld Scefing - dopo aver spiegato il significato di Scyld nella sua connessione con il termine anglosassone scield ovvero scudo, aver connesso Scefing con l'anglosassone sceaf ovvero covone ed, infine, Beow al termine beow ovvero orzo – rapporta Scyld, Sceaf e Beow alla triade primigenia di divinità i cui ambiti erano rispettivamente Scyld=protezione, Sceaf=unità, Beow=fertilità.
Molti studiosi ritengono che l'origine della leggenda di Sceaf debba essere anticipata al VI secolo e ne ravvedono le radici nel Widsith, un poema epico che narra, tra le storie di altri eroi, anche quella di Sceafa come di un erede del regno longobardo. Il Widsith racconta di molte tribù e molti re tra cui campeggia la figura di Alboino, re dei Longobardi dal 560 al 572. Alboin nome di origine protogermanica, nelle varianti di influsso sassone diventava Ælfwine mantenendo il significato di “elfo amico” testimoniando un'origine comune del popolo sassone e del popolo longobardo.
Seppure molti elementi all'origine del mito di Sceaf che sono stati investigati attraverso i racconti di cronisti medievali come il monaco Asser (Vita Aelfredi regis Angul Saxonum), Guglielmo di Malmesbury (Gesta Regum Anglorum), Aethelward il gran magistrato del Wessex (Chronicon Æthelweardi) non sempre siano coincidenti, quel che emerge dalle loro cronache è la volontà di costruire un'ascendenza comune di tutte le stirpi regnanti nei paesi del nord e che tutte si riconoscevano una comune provenienza germanica (continua)

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