Leggenda del diluvio universale

La storia che più di ogni altra si può definire leggenda è quella che racconta la punizione inflitta agli uomini colpevoli di aver offeso la maestà della divinità suprema e la ragione è nella presenza di racconti simili in molte mitologie delle civiltà arcaiche. Se è singolare che in religioni molto diverse l'offesa sia la stessa potrebbe essere indicativa di una stessa origine di molti popoli l'identica punizione: la cancellazione della civiltà ricoprendo le terre emerse con le acque cadute dal cielo dopo la tempesta di tutte le tempeste scatenata dalla divinità.
Nel corso dei secoli la storia sul diluvio universale che più di ogni altra si è diffusa è quella raccontata nella Bibbia, libro della Genesi, in cui il Dio dei Giudei scelse un uomo per dare all'umanità, e a tutte le creature viventi, un'ultima possibilità, quell'uomo si chiamava Noach ed era il decimo patriarca, figlio di Lamech e nipote di Matusalemme e, attraverso Seth, discendente di Adamo il primo uomo. Nella tradizione giudaica, il diluvio è la catastrofe mandata da Dio per punire gli uomini diventati violenti; egli sceglie un solo uomo, e la sua famiglia, che considera meritevole di essere salvato per provare a ripopolare un mondo che potesse essere migliore.

Silos Apocalypse, ultimo quarto del X secolo

Silos Apocalypse, ultimo quarto del X secolo

E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo
E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo
E l’Eterno disse: ‘Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti’. Ma Noè trovò grazia agli occhi dell’Eterno.
E Dio disse a Noè: ‘Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra.
Fatti un’arca di legno di gofer; (... )
Ed ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere di sotto i cieli ogni carne in cui è alito di vita; tutto quello ch’è sopra la terra, morrà
Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te.
E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina.
Degli uccelli secondo le loro specie del bestiame secondo le sue specie, e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due d’ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita.


Pur essendo la più diffusa la storia della Genesi non è la più antica; gli estensori del libro dei libri ebraico probabilmente ebbero modo di conoscere le storie della grande inondazione quando alcune delle dodici tribù ebraiche divennero schiave dei babilonesi all'inizio del VI secolo a.C.
La civiltà babilonese aveva fatto propria la storia dal popolo che aveva sottomesso gli Assiri e questi a loro volta da coloro che avevano soppiantato, i Sumeri. La linea temporale delle storie sul diluvio sembra avere il suo punto d'inizio nell'epica sumera di Ziusudra che poi passò nel mito accadico di Atrahsis ereditato poi da Utnapihtim nell'Epopea di Gilgamesh per convergere infine nella storia di Noah della Bibbia. Ma i racconti delle tribù giudaiche avevano elementi della leggenda in comune con altre storie dei popoli fenici ma anche con i popoli più antichi che abitarono nelle terre conosciute più tardi come Asia Minore.
Alcuni studiosi ritengono che il “primo” Diluvio Universale sia quello raccontato nella cosiddetta tavoletta del diluvio rinvenuta a Nippur nel 1895 che è datata al XVII secolo a.C.

Tavoletta in cuneiforme sumero rinvenuta a Nippur. Storia del Diluvio Universale e di Ziusudra, XVII secolo a.C. - Museo di Archeologia e Antropologfia Università della Pennsylvania, Philadelfia USA

Tavoletta in cuneiforme sumero rinvenuta a Nippur. Storia del Diluvio Universale e di Ziusudra, XVII secolo a.C. - Museo di Archeologia e Antropologfia Università della Pennsylvania, Philadelfia USA

In essa si narrano le vicende degli uomini e degli dei appena dopo la decisione degli dei di dar vita a esseri destinati a servirli e come questi con il loro comportamento li offesero e scatenarono la loro ira. Il racconto inizia con la creazione dell'uomo, prosegue elencando le città che furono costruite – Eridu, Bad-Tibira, Larak, Sippar, Shurappak - e gli uomini che le governarono per terminare con l'annuncio del diluvio. Le vicende che indussero gli dei ad infliggere la terribile punizione risalgono agli inizi del mondo quando gli Annunaki, divinità assimilabili agli dei Titani dei greci, per trovare una soluzione alla rivolta degli dei Igigi, divinità minori a cui era affidato il compito di provvedere alle necessità degli dei maggiori, diedero forma ad un nuovo essere che chiamarono “uomo”. Queste creature, sebbene molto semplici, impararono a svolgere le attività che erano necessarie per soddisfare le divinità ma dopo mille anni il loro numero era molto cresciuto ed erano così rumorosi che gli dei infastiditi decisero di eliminarli.
Ma il dio Enki, signore delle acque dolci sotterranee, decise di rivelare a Ziusudra, re di Shurappak e degli uomini, che gli dei avevano deciso di punirli per i loro comportamenti mandando loro un diluvio. e poi decise anche di aiutare gli uomini dando un consiglio al re. Tempeste di vento e piogge avrebbero flagellato la terra per 7 giorni e 7 notti e tutte le terre sarebbero state coperte dall'acqua; per potersi salvare Enki suggerì a Ziusudra di costruire una barca con cui navigare il quel periodo di tempo e quando i venti si sarebbero calmati e le acque cominciato a ritirarsi, avrebbe dovuto scendere a terra ed offrire un sacrificio agli dei. Quando il diluvio finì fu il dio del sole Utu che si manifestò a Ziusudra che allora sacrificò a lui un bue ed una pecora; altri sacrifici ed offerte il re fece agli altri dei sperando che la loro ira si fosse placata, quando le offerte furono accolte perchè gli dei si sentirono soddisfatti, An e Enlil decisero di donare a Ziusudra l'immortalità. Ziusudra si era meritato il dono della vita eterna per essersi salvato dalla punizione divina e così prolungato la vita degli uomini sulla terra. Prima che gli dei gli facessero dono dell'immortalità e lo fecero vivere nel paese di Dilmun da dove sorge il Dio Sole.
La grande alluvione ci fu e questo è un fatto accertato e testimoniato. Una di queste testimonianze e la stele in pietra della civiltà Sumerica in cui sono riportati i nomi dei suoi re; i loro nomi sono inscritti su facce diverse da una parte coloro che che hanno regnato prima del diluvio e dall'altra coloro che regnarono dopo. La tavoletta non riporta il nome di Ziusudra non solo tra i re ma inoltre come l'ultimo dei re sumeri antidiluviani che avevano avuto comunque una vita lunghissima. La millenaria durata dei regni antidiluviani era conseguenza della grande vicinanza degli uomini alle divinità e dell'armonia che connotava la coesistenza di esseri tanto diversi.
Nella lista dei re sumeri si racconta che il primo regno degli uomini fu ad Eridu ed il re Alulin regnò per 28.800, a lui successe Alalgar che regnò per 36.000 anni; dopo 64.400 gli dei decisero che la capitale degli uomini si spostasse a Bad-Tibira e qui regnò Enmenluanna per 43.200 anni, a lui successe Enmenlaganna per 28.800 anni e poi Doumozi il dio pastore per 36.000 anni; fu poi la volta di Larak a divenire capitale e qui regnò Ensipazianna per 28.000 anni; seguì la città di Sippar o Sippur dove fu re per 21.000 anni Enmendouranna; l'ultima città fu Shouroppak (Shuruppak) di cui fu re UbarTutu per 18.000 anni.

Carta dei re Sumeri – British Museum, Londra UK

Carta dei re Sumeri – British Museum, Londra UK

Le città in cui discese la regalità furono 5, i re furono 8, gli anni di regno furono in totale 241.200. Berosso, astronomo e storico greco del IV secolo a.C. che era anche sacerdote del dio babilonese Bel Marduk, nella “Storia di Babilonia” racconta che i re antidiluviani anziché otto furono dieci come erano dieci le generazioni da Adamo a Noé. Accettando che i re furono dieci è anche possibile accettare che l'ultimo re di Shuruppak sia stato Ziususdra che non è invece indicato nella tavoletta che riporta la Lista dei Re.
Il diluvio spazzò via ogni cosa ma gli uomini che vissero nelle città antidiluviane di Eridu, Bad-Tibira, Larak, Sippur e Shuruppak avevano ricevuto il dono della conoscenza già prima del diluvio; gli era stata portata dagli apkallu che furono al fianco dei re degli uomini sin dall'inizio dei tempi. La conoscenza non fu cancellata dal grande diluvio perché – secondo l'epopea di Erra – la città di Sippur fu risparmiata dalle acque e proprio lì erano state sepolte le tavolette su cui era stato inciso lo scibile umano per essere dissotterrate quando il diluvio sarebbe finito. (continua)

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