Leggende dello zafferano

Hera Nuziale e Zeus- dal Tempio di Hera a Selinunte. Museo Archeologico di Palermo IT

Hera Nuziale e Zeus- dal Tempio di Hera a Selinunte. Museo Archeologico di Palermo IT

Ancora prima dell'età del bronzo, era conosciuto lo zafferano e nella Bibbia lo sposo del Cantico dei Cantici lo cita tra gli aromi e profumi che gli evoca la sua sposa:

... alberi di cipro con nardo, nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo
con ogni specie d'alberi da incenso; mirra e aloe ...

ed ancora Omero lo cita nell'Iliade tra i fiori del letto nuziale di Zeus ed Hera.

... il figlio di Crono e afferrò tra le braccia la sposa:
e sotto di loro la terra divina produsse tenera erba,
e loto rugiadoso e croco e giacinto morbido e folto,
che dalla terra di sotto era schermo: su questa si stesero, si coprirono di una nuvola bella, d’oro:
gocciava rugiada lucente.

Ed è ancora alla mitologia greca che si deve la prima storia sullo zafferano ed è una storia d'amore quello tra il giovane e bellissimo Krokos e la ninfa Smilax. Quando i due si videro per la prima volta fu subito amore e divennero inseparabili ma Smilax era un ninfa, una divinità e Krokos solo un mortale,inoltre Smilax era l'amante di Hermes che s'infuriò quando si accorse di quanto era accaduto e per gelosia trasformò il giovane in un fiore il Crocus. Esiste però un'altra versione secondo la quale furono gli dei che non volevano che una divinità si unisse ad un semplice umano e vietarono al giovane di rivedere la ninfa. Disperato lui si suicidò mentre la ninfa non riusciva a trovare pace al suo dolore. Di fronte a tanto tenace amore gli dei vollero dare una possibilità ai due giovani amanti trasformandoli in due piante, lei nella Smilax Aspera con le foglie a forma di cuore e dai rami spinosi, lui nel Crocus Sativus un bellissimo fiore blu dai pistilli dello stesso colore del sole ardente come l'amore che nutriva per la ninfa.

Affresco del XVII sec. a.C. con zafferano da Akrotiri, Isola di Thera nelle Cicladi G

Affresco del XVII sec. a.C. con zafferano da Akrotiri, Isola di Thera nelle Cicladi G

Ovidio, al pari di altri, rimase colpito dalla storia dell'amore di Smilax e Crocus e la  riportò nelle Metamorfosi, nel Libro IV:

...e Croco e Smìlace che furono trasformati in fiori minuscoli.

Il verso di Ovidio nella sua eseguità rappresenta  l'amore che non ha scampo, che non può essere perchè troppo distanti le realtà dei due innamorati.
Esiste anche un'altra versione del mito che racconta invece la storia dell'amicizia  tra Mercurio, omologo romano del greco Hermes, ed un giovane di nome Krokos; mentre i due trascorrevano del tempo insiene Krokos fu fu colpito in fronte da una freccia dal dio. Il colpo fu mortale e con il sangue che usciva dalla ferita e cadeva nella terra Hermes diede vita ad una pianta dai  meravigliosi petali di colore blu mentre le gocce di sangue cadute dalla fronte divennero gli stami colore oro.

La dea degli animali raappresentata in un campo di zafferano, 1) al vero, 2) disegno - XVII sec a.C. Akrotiri, Isola di Thera G

La dea degli animali raappresentata in un campo di zafferano, 1) al vero, 2) disegno - XVII sec a.C. Akrotiri, Isola di Thera G

Molto prima che Ovidio descrivesse gli amori di Crocus e Smilace nelle Metamorfosi, ed anche prima che i mitografi greci costruissero il mito di Crocus per rivendicare il primato della produzione dello zafferano, nella Creta del II millennio a.C. Lo zafferano era usato nei culti della Dea Minoica così come sembra dagli affreschi scoperti ad Akrotiri nel sito chiamato Xeste3.
L'affresco più importaante che rappreenta l'offerta alla Dea Seduta secondo molti studiosi è fondamentale per la comprensione e ricostruzione di molti rituali minoici e delle Cicladi. I personaggi che vi appaiono sono una giovane donna che si avvicina per offrire i fiori dello zafferano contenuti in una cesta, una scimmia antro pomorfa più grande del vero nel gesto di offrire uno dei fiori della cesta alla  dea, la dea seduta che allunga la sua mano per prendere l'offerta dalla scimmia mentre tiene al uinzaglio un grifonee con le ali distese seduto dietro di lei.
L'edificio indicato come Xeste3 è secondo gli archeologi un edificio cultuale e gli affreschi alle pareti sembrano indicare che avesse dei settori distinti per uomini e donne ed in particolare la zona dove si trova l'affresco della dea acccompagnata dal grifone è stato interpretato come il settore femminile dove si svolgevano i riti di iniziazione delle giovani.

Ricostruzione originale (sx) ed ipotetica (dx) di Minoan fresco in 'Casa delle Donne' Akrotiri, XVI sec AC - Isola di Thera, GR

Ricostruzione originale (sx) ed ipotetica (dx) di Minoan fresco in 'Casa delle Donne' Akrotiri, XVI sec AC - Isola di Thera, GR

Le proprietà mediche del croco illustrate negli affreschi di Akrotiri sono strettamente legate  alla fertilità femminile ed in particolare le raffigurazione sembrano indicare che il croco fosse impiegato per alleviare i dolori mestruali, ma anche per accelerare il parto o per indurre l’aborto, si riteneva infatti che un pizzico di questa spezia agisse da stimolatore degli organi sessuali femminili mentre un uso eccessivo poteva accelerare il parto ma anche indurre un aborto.
Non solo gli umani facevano ricorso alla polvere di Croco ma anche gli dei; si diceva che Zeus era solito giacere, su un letto di zafferano, con le sue donne, proprio per aumentare da una parte la loro sensazione di piacere, dall’altra la sua potenza sessuale.
La presenza dello zafferano nei miti greci è indicata anche da Esiodo quando raccontando degli artefici messi in atto da Zeus per potersi unire ad Europa, non solo si trasforma in un bellissimo toro bianco ma profuma anche di zafferano il suo respiro. Non è un caso che Zeus portò Europa sull'isola di Creta per farne la sua amante, Creta era la terra dove il croco era apparso nel .neolitico e dove la sua fioritura era straripante.

Raccoglitrici di zafferano, XVII sec a.C. Akrotiri, Isola di Thera G

Raccoglitrici di zafferano, XVII sec a.C. Akrotiri, Isola di Thera G

I greci, come gli egizi ancora prima di loro, facevano uso dello zafferano soprattutto per tingere i tessuti ed è Omero che lo  attesta quando narrando l'arrivo di Eos, la dea dell'aurora, descrive il suo mantello come color zafferano.

Fioritura, XVII sec a.C. Affresco da Akrotiri, Isola di Thera – Museo archeologico nazionale di Atene G

Fioritura, XVII sec a.C. Affresco da Akrotiri, Isola di Thera – Museo archeologico nazionale di Atene G

L'offerta di polvere di Krokos alla dea di Creta è indubbiamente parte della storia minoica dell'isola e  rivela l'importanza che alla coltivazione della pianta venne data per il suo colore, per il suo profumo e per le proprietà  che l'erboristeria arcaica già conosceva  utilizzandolo nella cura di problemi digestivi, pre-mestruali, respiratori, circolatori, della pelle ma anche come afrodisiaco.
Ma esiste anche un'altra zona della Grecia o meglio dell'Attica dove si coltivava il Krokos; probabilmente anche qui erano passati i micenei che poi invasero l'isola di Creta; quando ed i legami con la terra ferma divennero più stretti e cominciarono a diffondersi culti e rituali influenzati dalla cultura minoica nella piana di Eleusi, dove sorgeva il santuario di Demetra e Kore, si coltivava il krokos.

Prima parte: rev.0 by M.L. ©ALL RIGHTS RESERVED (Ed 1.0 - 19/01/2023)