Mito di Persefone

Nella sua teogonia Esiodo racconta l'episodio che trasformò Persefone o Kore da dea della primavera in dea della morte e regina dell'Oltretomba; ogni cosa accadde quando Ade vedendola raccogliere fiori nei prati di Eleusi decise di farne la sua sposa. Le storie sulla sua nascita riportano versioni diverse; una rimanda al tempo in cui gli olimpi ancora non dominavano il mondo, riportata da Apollodoro Rodio é quella meno nota e racconta come Zeus, dopo essere stato aiutato dall'oceanina Stige e dai suoi figli nella sua lotta contro i Titani, si sia unito a lei generando così Persefone.

Kore di Chios 520-510 a.C  esempio di Kallos della cultura ionica – Museo Archeologico Nazionale di Atene G

Kore di Chios 520-510 a.C esempio di Kallos della cultura ionica – Museo Archeologico Nazionale di Atene G

Stige, l'oceanina più importante e la sola a cui era stato concesso di presiedere un fiume, anzi il più importante fiume degli inferi le cui acque erano mortali per gli uomini; per l'aiuto dato al re degli Olimpi ebbe l'onore di essere il fiume dove anche gli dei si recavano per fare i loro giuramenti bevendo la sua acqua che, nel caso giurassero il falso, avrebbe indotto loro uno stupore doloroso per un certo periodo.
Nella Teogonia di Esiodo, Persefone era invece figlia di Zeus e Demetra, la dea della natura, della fertilità dei campi e che proteggeva le messi.,ed è proprio la polarità di Demetra che rende spiegabile il mito legato al Ratto di Persefone, ovvero il culto della dea madre si carica di valore quando avviene il distacco dalla figlia amata, quasi un doppio di sé stessa. Quest'unità Demetra-Persephone, madre-figlia, è peraltro chiara nell'inno che Omero compone per Demetra e nell'epiclesi thesmophoros con cui entrambe vengono invocate nelle celebrazioni:
(Trad. Giulio Guidorizzi)

"Demetra chioma bella, dea veneranda, iniziò a cantare
e insieme la figlia dalle belle caviglie, che Aidoneo rapì:
gliel’aveva donata Zeus vasta voce, tuono profondo
di nascosto a Demetra spada d’oro, splendore di messi."

Kore di Thera, VII secolo a.C. - Museo Archeologico di Santorini G

Kore di Thera, VII secolo a.C. - Museo Archeologico di Santorini G

La vicenda di Persefone, nei tempi arcaici chiamata anche Kore, inizia quando Ade il re dell'Oltretomba la vide durante una delle sue rare incursioni nel mondo di sopra. Il Dio fu preso da bramosia d'amore e desiderò immediatamente farla sua sposa e si recò da Zeus il padre per chiedere il permesso di sposarla. Zeus non poteva apporre un rifiuto al fratello che lo aveva aiutato ma, allo stesso tempo, sapeva che Demetra non voleva assolutamente che la figlia finisse a vivere nel Tartaro ed allora il re degli dei rispose che non poteva concedere il permesso ma non poteva neanche negarlo. La riposta fece sentire Ade autorizzato a rapire Persefone, o Kore, e portarla con sé nell'oltretomba.
Il dio ctonio salì allora sul suo carro tirato da quattro cavalli neri come il buio del suo regno e oltrepassò il confine tra il mondo di sotto ed il mondo di sopra.
Kore, la fanciulla, era nei pressi di un fiume con le sue compagne e stava raccogliendo dei fiori quando all'improvviso la terra si aprì e da quel varco uscì Ade sul suo cocchio tirato da quattro cavalli; con il silenzioso assenso di Zeus era risalito sulla terra per prendere la fanciulla e portarla con sé nell'Oltretomba.

Persefone in fuga, 480 a.C. - Museo Archeologico di Eleusi G

Persefone in fuga, 480 a.C. - Museo Archeologico di Eleusi G

Kore fu colta di sorpresa, assorta ad ammirare lo spettacolo prodigioso di una pianta di narciso da cui erano sbocciati cento fiori; sembrava non presentire nessun presentimento, nessuna avvisaglia di cambiamento, nulla ma udendo il gran clamore della terra che si apriva per far passare un dio, capì subito di essere in pericolo e tentò di scappare ma la velocità e la forza di Ade vinsero facilmente il suo tentativo.
Omero nell'Inno a Demetra così racconta la paura e disperazione che assalì Persefone quando Ade la strappò ai suo giochi:

"Contro la sua volontà la rapì sul carro tutt’oro,
via la portò che piangeva; levò un acutissimo grido,
ella, chiamando suo padre, il Crònide, l’ottimo e sommo.
Fra gli immortali nessuno e nessuno poi fra i mortali,
il suo gridare sentì, non gli olivi ricchi di frutti,
solo la figlia di Perse, colei che ha pudichi pensieri,
Ècate chiara di veli, aveva sentito dall’antro,
e d’Iperíone il figlio stupendo, il sovrano dio Sole,
lei, la fanciulla, chiamare il Crònide padre; era assiso,
questi, in disparte dai numi, nel tempio ov’è spesso invocato,
e riceveva graziose offerte da genti mortali."

Il rapimento della greca Persefone non trasmette le emozioni che la sua vicenda suscita invece quando entra nel pantheon romano con il nome di Proserpina ed Ovidio descrive il luogo dove tutto avvenne:

"haud procul Hennaeis lacus est a moenibus altae,
nomine Pergus, aquae; non illo plura Caystros
carmina cygnorum labentibus edit in undis."


"C’è un lago vicino alle mura di Enna, profondo,
che si chiama Pergo, e neppure il Caistro
ascolta sulle sue onde più canti di cigni."

Prima che Ovidio individuasse con poetica dedizione il luogo dove avvenne il ratto i mitografi si erano limitati a descrivere dei paesaggi che potessero essere in qualche modo le bocche dell'inferno. Luoghi dove distese di terra erbosa e profumata dai fiori erano interrotti da dirupi scoscesi, grotte scavate nella roccia e torrenti d'acqua limpida scomparivano all'improvviso nelle viscere della suolo; paesaggi che si potevano vedere ad Eleusi, a Ermione, a Feneo in Arcadia, a Cnosso in Creta ed anche ad Enna e Siracusa in Sicilia.
Ovidio reinterpretò il mito con Demetra/Cerere che portava a vivere la sua Kore/Persefone/Proserpina in Sicilia e lì, lungo le rive del lacus Pergus, Proserpina raccoglieva viole e candidi gigli, crochi e narcisi . L'abilità di Ovidio nel riconoscere il luogo esatto dove avvenne il ratto è frutto della sua conoscenza delle fonti, il poeta si rifà a Lycophrone e ai suoi versi che descrivono il dolore di Demetra per la perdita di Persefone con epiclesi che la definiscono nel momento in cui perde la figlia: Demetra Erynis, che adirata vaga alla ricerca di Kore ma deve preoccuparsi anche di sfuggire Poseidone e lo fa trasformandosi in cavalla, Demetra Herkynna dalla città in cui gli venne eretto un altare nel momento sfortunato, Demetra Thouria perchè adirata per la perdita di Kore ed infine Demetra Ennaia, ricordando così il luogo dove sarebbe avvenuto il rapimento di Kore, ovvero nei pressi Enna.
Quando Kore arrivò nel palazzo di Ade, la fanciulla era ancora impaurita e si chiuse in sé rifiutando anche di mangiare.

Pinax con Ade che rapisce Kore-Persefone. Da Locri, santuario di località Mannella, prima metà del V secolo a.C. - Reggio Calabria IT

Pinax con Ade che rapisce Kore-Persefone. Da Locri, santuario di località Mannella, prima metà del V secolo a.C. - Reggio Calabria IT

Zeus, padre assente e consenziente di Persefone, volle fare un dono per le sue nozze alla figlia che in qualche modo aveva tradito, volle che la città di Tebe in Beozia la elevasse a propria patrona e le erigesse un grande tempio.
Ma la madre non sapeva nulla e quando Demetra scoprì che sua figlia Kore era scomparsa iniziò a cercarla in ogni luogo, vagando da un sito all'altro senza sosta sembrava che in lei fosse la stessa folle di rabbia contro chi aveva colpito il suo bene più prezioso, sua figlia, che avevano le Erinni. Demetra Erynis fu vista da Poseidone che ne fu attratto e cominciò ad inseguirla per possederla ma la dea prontamente si trasformò in cavalla e si nascose tra i cavalli di Onkos, re di una città della Beozia. Il dio del mare si accorse della trasformazione e fece altrettanto così che divenuto stallone potè montare la cavalla che dapprima imbizzarrì ma poi si calmò e dopo volle bagnarsi nelle acque del fiume Ladon.
Da quell'unione sarebbe nato un cavallo mitico, Areion ed anche una figlia il cui nome era conosciuto solo agli iniziati ai Misteri Eleusini.
Ma Demetra non si rassegnava alla perdita della figlia che considerava il suo doppio ed f allora che non riuscendo a trovarla in alcun luogo terrestre scoprì che era diventata la sposa di Ade e come tale era costretta a vivere nell'Oltretomba.

Terracotta con due donne, forse Demetra e Persephone, proveniente da Myrina I sec. a.C. - British Museum, Londra UK

Terracotta con due donne, forse Demetra e Persephone, proveniente da Myrina I sec. a.C. - British Museum, Londra UK

Per rappresaglia, la dea dell'agricoltura mandò una terribile siccità. La situazione diventò così grave che fu Zeus stesso che mandò Hermes, il solo che poteva farlo, nell'Oltretomba per chiedere a suo fratello di restituire Kore-Persephone alla madre perchè la siccità stava condannando la terra alla morte e nessuno poteva avvantaggiarsene. Ade riflettè e poi decise di lasciar andare Kore ma prima le offrì di mangiare dei chicchi di melograno; Kore ne mangiò sei e questo cambiò per sempre il suo destino. La gentilezza di Ade nascondeva un inganno, con la sua offerta aveva indotto Kore al gran passo: la giovane aveva infatti mangiato dei chicchi di melograno che Ade le aveva offerto e questo le impediva di tornare nel mondo dei vivi. La giovane Kore non sapeva che le Moire, le divinità che hanno il compito di stabilire i destini, avevano posto la condizione per cui chi mangiava un frutto dell'oltretomba non poteva più tornare tra i vivi.
Così si era legata per sempre ad Ade ed al Regno dei Morti ed al contempo aveva perso il diritto a tornare sulla terra; ormai non era più Kore ma Persephone.
Ma Zeus doveva risolvere il grave problema dell'inaridimento della terra ed al fine dovette cercare un compromesso per accontentare Ade e per compensare in qualche modo Demetra; Kore-Persefone avrebbe passato con Ade i mesi dell'anno che vanno dalla semina autunnale al risveglio primaverile, gli altri mesi sarebbe tornata in superficie con sua madre Demetra.
Nella decisione di Zeus trova completa rappresentazione il ciclo delle stagioni; quando Kore-Persefone deve scendere nel regno dei morti, Demetra rimasta sola interrompe la vita della vegetazione che farà rifiorire solo quando la figlia tornerà da lei sulla terra.

Prima parte: rev.0 by M.L. ©ALL RIGHTS RESERVED (Ed 1.0 - 24/03/2023)