Nascita di Atena

La dea dei popoli greci era la dea delle arti, dei mestieri ma anche della guerra; una dea vergine armata con la lancia, uno scudo e protetta dalla sua corazza di pelle caprina, l'egida, decorata con la testa della gorgone Medusa, colei che pietrificava chiunque la guardasse,ed un elmo in testa. Sembrebbe così la più greca delle dee ed invece la sua origine è in un altro luogo e molto prima che i popoli pre ellenici la riconoscessero come loro protettrice.

Minerva Tritonia, terracotta V sec. a.C. - Museo Archeologico di Lavinium IT

Minerva Tritonia, terracotta V sec. a.C. - Museo Archeologico di Lavinium IT

E' Platone che individuò l'origine della Dea Atena in Lybia dove era celebrata con il nome di Nereth, dea guerriera del popolo libico stanziato nel Basso Egitto già nel V millennio a.C. La loro era una civiltà matriarcale ed il culto di Neith o Nereth era quello della Grande Madre. I Pelasgi, che tramandavano il racconto della sua nascita, riferivano che avvenne presso il Lago Tritonide dove fu raccolta e nutrita da tre ninfe che si coprivano con pelli di capra, vestiti che l'arcaica Minerbia avrebbe continuato ad indossare anche presso i popoli che raggiunsero altri lidi mediterranei e li eressero santuari dove celebrare il culto della dea Tritonia. In Libia la celebrazione dei riti del suo culto era privilegio di sacerdotesse vergini che ogni anno si contendevano in duello il titolo di Gran Sacerdotessa della Dea Madre.
Nel mito questo rituale é il gioco, il duello che diventa tragico tra Atena e la sua compagna Pallade che cade colpita a morte per errore; da quel giorno Atena unirà il nome di Pallade al suo per non dimenticarla mai.
Quando, nel corso del III millennio a.C., il Basso Egitto fu conquistato dalla I dinastia ed unito all'Alto Egitto, molti abitanti lasciarono il delta del Nilo ed emigrarono a Creta dove trovarono una società in transizione che poco dopo diede vità alla civiltà minoica dove l'organizzazione sociale cambiò trasformandosi in una società maschile. Il potere divenne patrircale ma le divinità non potevano esssere cancellate ed allora il mito si mise al servizio della storia e nacquero i molteplici altri miti legati alla nascita della dea della saggezza. Nel passaggio dalla civiltà matriarcale a quella patriarcale, i molti mitografi ebbero il problema di trovare una soluzione al problema della nascita di Athena,il cui ambito più importante era la saggezza che, dopo aver estromesso le donne dalla gestione del potere, doveva diventare una prerogativa maschile.

Carta delle terre e dei mari descritti da Strabone nel Geographica – Ricostruzione DigitalMaps

Carta delle terre e dei mari descritti da Strabone nel Geographica – Ricostruzione DigitalMaps

Nella versione tarda del mito proposta da Apollodoro, la nascita di Atena è rivista in versione patriarcale ed il padre di Atena è Zeus. La sua nascita avverrà senza la madre che il padre aveva inghiottito per paura della creatura che portava in grembo ma che comunque nacque anche a dispetto dello stratagemma del padre che poi affiderà il compito di allevarla al dio-fiume Tritone.
In questa versione che sarà poi quella ufficiale dei sacerdoti addetti al culto di Athena si deve andare indietro nella prima giovinezza di Zeus, quando la madre Rea lo aveva affidato alle cure di Oceano e viveva tra i pastori del Monte Ida. Zeus visse quegli anni insieme a Metis, figlia di Oceano,verso la quale la sua passione divenne sempre più forte e dopo che, proprio con il suo aiuto, riuscì a sconfiggere suo padre Urano e divenne re dell'Olimpo riuscì finalmente a prenderla e violentarla.
Metis restò incinta ed a Zeus sua madre suggerì che avrebbe potuto nascere un bambino capace di fare a lui ciò che lui aveva fatto a Crono, suo padre. Ed allora Zeus fece quello che aveva fatto suo padre ma, senza aspettare che il bimbo fosse nato, ingoiò Metis e la creatura non ancora nata.

Nascita di Atena dalla testa di Zeus, kylix attico a figure nere 550 a.C. - British Museum, Londra GB

Nascita di Atena dalla testa di Zeus, kylix attico a figure nere 550 a.C. - British Museum, Londra GB

Passarono i mesi e Zeus cominciò ad avvertire violenti dolori alla testa che diventavano insopportabili e lo facevano urlare finchè non accorse Efesto a cui Zeus chiese di fendergli la testa per tentare di far uscire ciò che provocava il dolore. Dalla fessura del cranio di Giove uscì con un urlo Athena, già adulta dea della sapienza ma anche della guerra. Secondo quanto riportato da Sofocle, alla nascita di Athena era presente anche il Titano Prometeo e con lui la dea vergine ebbe un rapporto speciale poichè gli trasferi quelle conoscenze di architettura, astronomia, matematica, medicina nonchè l'arte della navigazione e l'abilità nel lavorare i metalli che permettevano di vivere senza fatica nel mondo che le divinità avevano creato per gli uomini.
Una rivisitazione più tarda del momento della nascita vi coinvolgerà anche la Dea Ilithya, la protettrice dei parti.
Gli elleni, dopo aver sconfitto gli antichi abitatori di Cretae distrutto la loro organizzazione matriarcale, risolsero il problema della nascita di Athena, superiore divinità femminile, cambiando il mito; nella loro ci viltà patriarcale non potevano lasciare che l'ambito della saggezza fosse prerogativa femminile, ma allo stesso tempo non riuscivano a scalzare nei popoli conquistati un culto radicato come quello di Pallade Athena, così i mitografi si incaricarono di trasformare il mito. Athena, dea della saggezza, fu così partorità dal padre che l'aveva nutrita non nel grembo ma nel suo cervello, parte del corpo dove risiede il pensiero, la capacità logica che è solo machile. Nacque così una Dea che nel suo sembiante è femmina ma che negli attributi e uomo ed inoltre è vergine e tale rimane.
La partenogenesi di Atena da parte di Zeus è comprensibile ricollegando le divinità ai loro ambiti e alle loro relazioni; Metis, considerata la prima moglie del giovane Zeus, è una Titanessa e la dea della Sapienza e per questo venerata dagli antichi popoli egei, quando gli Achei sottomettono gli egei impongono il loro nuovo pantheon, gli dei olimpici guidati da Zeus che dopo aver sconfitto il padre ed i Titani ingoia la riflessiva Metis e ne assorbe la saggezza che trasfonde in quella figlia, armata come un uomo, che balza fuori dalla sua testa. Gli Achei hanno concluso la loro conquista, soggiogato gli Egei a respinto gli dei arcaici nelle terre dell'oblio.

Exaleiptron attico con nascita di Athena, 570-560 a.C. Rinvenuto a Tebe – Museo del Louvre, Parigi FR

Exaleiptron attico con nascita di Athena, 570-560 a.C. Rinvenuto a Tebe – Museo del Louvre, Parigi FR

Altri storici e mitografi hanno risolto le molte incongruenze del mito legato alla nascita di Atena in modo meno violento. Erodoto nelle Storie racconta che Athena era figlia di Poseidone ma lei stessa a causa di un litigio con suo padre, lo rinnegò per poi farsi adottare da Zeus.
Esiodo nella sua Teogonia così racconta la nascita di Athena dalla testa di Zeus:

Dalla sua stessa testa diede alla luce Atena dagli occhi di gufo,
La stupenda, trascinatrice, alla guida dell'esercito, instancabile
Signora, il cui piacere è la lotta e il metallico frastuono della guerra.

E per spiegare la persistenza dell'appellativo Tritogenia, racconta che nacque sulle rive del fiume Tritone sito presso la città di Atene.
Apollonio Rodio nel Libro IV delle'Argonautica aggiunge un episodio descrittivi dei primi giorni di Athena; sebbene uscita già grande dal capo di Zeus, la dea fanciulla fu trovata dagli heroissai Timeoroi, gli spiriti guardiani, mentre si bagnava completamente vestita nella sua scintillante armatura nelle acque del Lago di Tritone. Questi spiriti erano le ninfe guardiane delle coste libiche e strettamente connesse con la dea Tritonide, in realtà sacerdotesse di colei che in tempi arcaici era creduta moglie di Tritone e madre di Pallade ed Athena. Accadde che quando Tritone e Tritonide furono identificati con Poseidon ed Anfitrite, la dea arcaica venne identificata con Benthesikymê, una ninfa figlia di Poseidon e moglie di Enalos, re di Ethiopia, e dea delle onde.
Apollodoro invece si confronta con un altro appellativo della dea e per spieg are il doppo nome Pallade Athena, presenta un'altra versione del mito. Il padre di Athena è il gigante Pallade che un giorno tenta di violentarla ma lei è talmente forte che non solo lo ferma ma nella lotta gli strappa via anche la pelle, con cui si fa l'egida, e le ali con cui potrà coprirsi. Apollodoro stravolge così anche un altro mito quello della capra Amalthea e della protezione senza limiti che seppe dare a Zeus prima allattandolo da piccolo e poi sacrificandosi perchè solo il suo vello, divenuto egida, avrebbe potuto proteggere Zeus nella lotta contro i Titani. Quell'egida poi, secondo Esiodo, Zeus la donerà alla figlia prediletta Athena. Questo dono secondo il Pseudo-Apollodoro sarebbe arrivato in un momento cruciale della giovinezza di Athena che appena nata era stata affidata da Zeus alle cure e all'educazione di Tritone. La sua educazione prevedeva anche l'addestramento ai duelli, attività che svolgeva insieme a Pallade, sua coetanera e figlia di Tritone a cui era legata da un profondo sentimento di amicizia; accadde che un giorno durante un confronto Pallade sembrava avere la meglio du Athena tanto che Zeus per darle un vantaggio frappose l'egida di Amaltea tra le due giovani e, mentre Pallade alzò lo sguardo per proteggersi, cadde così colpita da Athena. Profondamente addolorata per la morte di Pallade e per non dimenticarla mai Athena legò l'egida che l'aveva spaventata attorno al suo petto e volle poi che fosse realizzata una statua di legno a sua immagine e che posta vicina alla statua di Zeus ricevesse gli stessi onori, quell'icona lignea era il Palladium. Molti secoli dopo il Palladium sarebbe stato a Ilio e da Enea portato verso la sua nuova patria dopo la caduta della città.
La storia del profondo sentimento che unisce le due giovani come sorelle è interrotto non a caso dall'intervento di Zeus, ancora una volta gli elleni s'intromettono nel mito arcaico, ne rompono gli equilibri per costruire un mito tutto diverso, mirato allo scontro, alla guerra, alla prevaricazione, voluta o fortuita, come nella loro ideologia di conquistatori declinata solo al maschile.

Nascita di Atena. Anfora attica a figure nere del pittore Antimenes, VI sec. AC – British Museum, Londra UK

Nascita di Atena. Anfora attica a figure nere del pittore Antimenes, VI sec. AC – British Museum, Londra UK

Tornando all'inizio della storia erano due fanciulle, Athena e Pallade il cui nome ha origine dal verbo pállein che significa sollevare in alto, ma anche danzare; ed allora Pallade era una danzatrice, una compagna con cui Athena condivideva gli esercizi e le danze di guerra secondo una tecnica che poi sarebbe stata anche dei Lacedaemoni. Dopo l'involontaria uccisione di Pallade, Athena fa proprio il suo nome e con questo ne ingoia la memoria; nel mito ellenico di Pallade Athena resta nel buio il significato dell'impossessamento della compagna e della ritualità da cui fu sopraffatta.

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