La Regina di Saba

Il Libro dei Re nella narrazione delle imprese, realizzazioni e vicende di Re Salomone racconta anche del suo incontro con una regina che dalla sua terra posta nell'Arabia Meridionale si mise in viaggio per andare a conoscere il Re dei Giudei di cui aveva sentito raccontare come di un uomo di grande saggezza. Questo personaggio sarà nel tempo conosciuto solo come Regina di Saba e le vicende che la coinvolgono saranno descritte non solo nella Bibbia ma anche nel Talmud e nel Targum testi sacri degli ebrei, ed anche in testi cristiani come il Vangelo Secondo Matteo e la Chronica, ed ancora nel Corano il testo sacro della fede musulmana ed, infine nel Kebra Nagast della tradizione etiope.

La Regina di Saba di Edward Slocombe, dipinto 1907

La Regina di Saba di Edward Slocombe, dipinto 1907

Nel Primo Libro dei Re ove si racconta delle vicende accadute durante il regno di Salomone, iniziando dalla sua ascesa nel 970 a.C. dopo la morte del padre il Re David, molti furono i fatti importanti per la gente di Giudea ma quello che ebbe più rilevanza per il futuro del re e del suo popolo fu quello che è conosciuto come il “sogno di Gabaon”.
Gabaon era una città della Cananea che fu teatro di molti tragici eventi della storia degli ebrei e con la quale, quando Salomone divenne Re, era stata raggiunta la pace e superata una grave carestia grazie al sacrificio propiziatorio di sette figli di Saul che Re David aveva mandato presso ci Gabaoniti per espiare un peccato che Saul aveva commesso muovendo guerra a quella tribù in contrasto con ciò che il Dio aveva richiesto.
Salomone appena divenuto re andò quindi a Gabaon e offrì mille sacrifici a Dio che non tardò a prendersi cura del re dei giudei ed infatti durante la notte gli apparve in sogno chiedendo quale fosse la ragione delle sue preghiere.
Salomone rispose Ora, mio Dio, tu mi hai fatto diventare re al posto di Davide, mio padre; ma io sono ancora giovane e inesperto e non so come comportarmi. Concedimi un cuore docile perché sappia distinguere il bene dal male e possa governare con giustizia questo tuo popolo così numeroso; Salomone non chiese nulla per sé ma di essere indirizzato nel compito che doveva svolgere e questo piacque al dio che rispose Ti concedo un cuore saggio e intelligente, quale nessuno ha avuto prima o avrà dopo di te
Da quel momento la fama di Salomone come re saggio e sapiente si diffuse nel mondo e questo fu il motivo per cui anche una regina dell'Arabia Meridionale volle conoscerlo e di questa storia venne dato conto nei testi sacri di molti popoli che vivevano in quelle terre. Tuttavia gli scriba non si contentarono di raccontare solo l'incontro ma, aggiungendo via via degli aspetti particolari, diedero vita anche a numerose altre leggende.
Alcune di queste nascono da una particolare interpretazione del passo in 1Re 5:9-13 dove la descrizione della saggezza di Salomone viene trasformata nella sua capacità di comprendere anche tutti i linguaggi, compresi quelli degli animali, e di aver “pronunciato” oltre 3000 parabole e oltre 1000 salmi dimostrando una padronanza della parola che aveva come arte ultima quella di elaborare formula valide per incantesimi con le quali dominare gli spiriti e quindi anche i demoni. Salomone ebbe così una saggezza superiore a quella di tutti gli Orientali e degli Egizi, una vasta conoscenza di tutte le piante e di tutti gli animali e la capacità di comprenderne il linguaggio ma anche quella di usare la parola per scrivere incantesimi ed anche per controllare i demoni.
Sulla scia di questa credenza era diffusa la leggenda che furono i demoni ad aiutare Salomone ad erigere il Tempio di Gerusalemme. Questa leggenda trovò la sua conferma nel Testamento di Salomone – testo pseudo epigrafico datato al I-II secolo d.C. - secondo il quale fu Salomone stesso a raccontare come furono molti i sovrani che arrivarono a Gerusalemme per vedere il Tempio e, come tra questi ci fosse anche la Regina Saba. In questo testo Saba è il nome proprio della sovrana definita altresì “strega”:

En oÿw kaì Sçba basðlissa Nötou göhw #pçrxousa poll¯ t¯ fronúseilqe kaì prosekÚnhsen ÀnÊpiön mou.

Tra loro anche Saba, regina del sud, strega dotata di grande intelligenza, venne e s’inchinò davanti a me.

Saba, grande basilissa del sud, non solo rimase stupita dalla magnificenza del tempio ma volle anche contribuire alla sua costruzione donando diecimila sicli di bronzo mentre un altro testo indica che il dono della Regina di Saba fu un carico di legno di sandalo che fu utilizzato per la costruzione dei pilastri del tempio. Ma non solo la Regina governava un paese ricchissimo ma secondo alcuni aveva conoscenze magiche e la sua natura non era del tutto umana.

Georges Reverdy:La Regina di Saba Cammina sull'acqua, incisione

Georges Reverdy:La Regina di Saba Cammina sull'acqua, incisione

Questa natura sovrannaturale della Regina di Saba è stata sostenuta nei due testi giudaici più importanti: il Targum di Giobbe ed il Targum Seni di Ester in cui si sostiene addirittura la sua natura demoniaca. Il Targum di Ester racconta che Salomone sospettando che la regina fosse un demone mise in atto un espediente per poterle vedere le gambe sempre coperte dalle lunghe vesti: la fece camminare su un pavimento di vetro sotto cui scorreva dell'acqua. La regina credendo di dover camminare nell'acqua istintivamente sollevò le sue vesti mostrando le gambe coperte di peli, segno inequivocabile della sua natura demoniaca.
I testi cristiani che sono tra le fonti letterarie riconosciute ed accettate della storia dell'incontro tra le Regina di Saba ed il Re Salomone ne danno versioni abbastanza diverse - una è nel 1Re 10:1-13, Primo Libro dei Re della tradizione biblica ebraica, l'altra è nel 2Cr 9:1-12, Secondo Libro delle Cronache della tradizione biblica Cristiana – che comunque negli elementi definenti si equivalgono.
Nel Libro dei Re la Regina di Saba è citata in quanto tale ma non viene mai indicato il suo nome e di lei si parla come della sovrana di un altro stato che decide di fare visita a Salomone per verificare se quanto ha sentito raccontare sulla sua sapienza e saggezza corrispondeva a verità.
La Regina: Arrivò quindi a Gerusalemme con una possente schiera, cammelli che portavano aromi e oro in quantità e pietre preziose.
Il testo biblico tuttavia racconta della visita solo come uno dei mirabilia ascrivibili al regno di Salomone - al pari del giudizio per le due prostitute che si contendevano il figlio – con l'esaltazione della sua ricchezza, dei magnifici arredi del suo palazzo, dei cinquecento scudi usati per il palazzo “Foresta del Libano”, del trono d'avorio ma anche della vastità del suo sapere, della capacità di dirigere il lavoro degli schiavi, della costruzione di una grande flotta financo al suo grande harem con 1000 tra mogli e concubine. Molte di queste cose non hanno trovato riscontri storici ma della Regina di Saba stanno affiorando indizi dalle sabbie del deserto mentre antiche attestazioni letterarie ne raccontano una o più leggende.

La regina di Saba visita Salomone (1817),  Giovanni Demin (1789-1859)

La regina di Saba visita Salomone (1817), Giovanni Demin (1789-1859)

La storia dell'incontro tra la Regina di Saba e Salomone è stata ripresa da altri scritti della letteratura giudaico-ellenistica che l'hanno ampliata aggiungendo molti particolari sia relativi all'episodio ma anche al personaggio stesso della Regina che viene comunque presentata come una donna saggia e ricca proveniente da un paese lontano.
I giudei e il re Salomone conoscevano il paese della Regina per la citazione che ne era fatta nel libro della Genesi (2, 10-14) :
Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.
Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avila, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine ; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'onice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.

La Bibbia favoleggiava di quel paese come sorto ai confini dell'Eden e quindi era una terra ricolma di ricchezze proprio perché posta vicino al giardino che Dio aveva destinato agli uomini. Quella terra era ricca di risorse ed i suoi abitanti impararono a coltivare le terre sfruttando le stagioni monsoniche che regalavano raccolti particolarmente copiosi, ma soprattutto in quelle terre si coltivavano piante da cui si ricavavano ,alcune spezie e fra queste la mirra (commiphora myrrha) ed il preziosissimo incenso (boswellia sacra). (continua)

Bibliografia
  • La Bibbia, Libro dei Re Samuele 21
  • Archivio di Studi Ebraici. La Regina di Saba un mito tra Oriente ed Occidente. Atti del Seminario Novembre 2009-Gennaio 2010 a cura di Franco Battiato, Dorota Hartman, Giuseppe Stabile – Università di Napoli L'Orientale.

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