Torre di Babele

Nella Genesi, il primo libro della Bibbia, si narra che Nimrod, re di Babilonia, fece costruire una torre altissima che gli doveva permettere di ascendere al cielo e lì vendicarsi di Dio che aveva voluto il Diluvio Univerale, l'immane catastofe dove erano morti tutti i suoi familiari. La voglia di vendetta giorno dopo giorno divorava Nimrod tanto che non riuscì ad aspettare che la torre fosse finita per dare ordine ai suoi arcieri di scagliare frecce contro Dio.

Marten van Valkenboorch il Vecchio. La torre di Babele, 1595

Marten van Valkenboorch il Vecchio. La torre di Babele, 1595

Secondo il racconto della Genesi, Nimrod era un nipote di Cam figlio di Noè, colui che aveva salvato il genere umano, ed ogni specie di animale, dal diluvio universale; egli regnò sulla terra di Sennaar e Babele la sua capitale era l'antica Babilonia.
Nimrod era un'anima ribelle e sebbene la sua stirpe fosse la sola ad esseri salvata perchè Dio ritenne Noè, il suo antenato, uomo meritevole della compassione divina, lui non seppe trarre le giuste conclusioni ed anzi Giuseppe Flavio, lo storico ebreo che raccolse e tramandò i racconti mitici del suo popolo, così descrive il regno e l'operato di Nimrod:

"... trasformò gradatamente il governo in una tirannia, non vedendo altro modo per sviare gli uomini dal timor di Dio, se non quello di tenerli costantemente in suo potere. Disse inoltre che intendeva vendicarsi con Dio, se mai avesse avuto di nuovo in mente di sommergere di nuovo il mondo ..."

La versione di Giuseppe Flavio è in parte differente da quella della Genesi; nel testo biblico le ragioni che portarono alla costruzione della torre ed i motivi per cui Dio decise di distruggerla sono differenti. Nella Genesi si racconta che in tutta la terra si parlava una sola lingua e che le tribù degli uomini che provenivano dall'oriente arrivarono nella pianura di Sennar e qui decisero di costruire una città ed una torre che fosse un punto di riferimento per non disperdersi sulla terra. Questo era il progetto degli uomini che non piacque a Dio perché quegli uomini che avevano compreso il potere delle parole volevano fare propri gli strumenti divini e con la loro torre elevarsi a livello di Dio.
Questo fu il peccato degli uomini ed allora Dio li punì togliendo loro lo strumento che gli aveva donato e la capacità di comprendersi; confuse i loro linguaggi e gli uomini non riuscendo più a comprendersi si dispersero nel mondo e smisero di costruire la loro torre. Quella costruzione venne detta Migdal Bavel e l'etimologia delle parole ebraiche racchiude anche la loro essenza e cosa dovevano rappresentare per gli uomini che decisero di realizzare l'impresa; Il significato di Migdal è semplicemente "torre", mentre illuminante è il significato di Bavel che è composto da "Bava", il cui significato é "porta", e da El che significa Dio; quindi Migdal Bavel non era altro che "la torre fino alla porta di Dio".

Pieter Brueghel il Giovane. La costruzione della torre di Babele, 1595 – Museo del Prado, Madrid ESP

Pieter Brueghel il Giovane. La costruzione della torre di Babele, 1595 – Museo del Prado, Madrid ESP

La versione di Giuseppe Flavio nella sua opera Antichità Giudaiche, racconta invece che la causa della punizione di Dio era nel fine del progetto degli uomini di costruire la torre, quel progetto per conquistare i cieli era diverso e contrario a quanto Dio aveva disposto salvando Noe: ripopolare la terra costruendo nuove città e nuove nazioni che vivessero secondo la legge di Dio. I nipoti di Noe, di colui che era stato meritevole di salvezza, invece riuniti in un solo popolo dal linguaggio decisero di costruire una sola grande città con una torre che la unisse al cielo; e così non si comportarono come voluto da Dio, quindi il loro fu un peccato di disubbidienza. Per evitare che il peccato di ripetesse, Dio tolse loro lo strumento che aveva consentito di capirsi, l'unicità del linguaggio. Parlando lingue diverse e non riuscendo più a comprendersi gli uomini si dispersero ed il progetto divino di ripopolamento di tutta la terra fu salvo.

Pieter Bruegel il Vecchio. La Torre di Babele, dettaglio

Pieter Bruegel il Vecchio. La Torre di Babele, dettaglio.

L'interpretazione ebraica, quella che si evince dai Midrashim con cui i rabbini spiegavano l'evento, racconta della costruzione della torre come un progetto degli uomini per conquistare i cieli e li definisce "la generazione della secessione". Questi uomini accusavano Dio di voler tenere per sè il mondo superiore, i cieli, e di relegare gli uomini nel mondo inferiore; da questa convinzione il progetto di costruire una torre che arrivasse sino al cielo e alla sua sommità porre un idolo che impugnasse la spada e fosse messaggero della guerra che si intendeva dichiarare a Jhwh.
Una versione diversa della costruzione della leggendaria torre si trova nel Libro dei Giubilei, conosciuto come Piccola Genesi e accettato solo dalla chiesa mentre per le religioni gidaica e cristiana è un apocrifo,ovvero un testo a cui non è riconosciutta l'ispirazione divina Tuttavia colui che lo completò, forse già in era cristiana, dovette basarsi su notizie sia da fonti scritte che da fonti oraali descrivendo con molti più particolare i fatti che precedettero la costruzione della torre e le sue caratteristiche.
Il Libro dei Giubilei divide la storia di Israele in periodi di quarantanove anni – il Giubileo veniva celebrato ogni 50 anni – e nel Libro X racconta come venne costruita la torre:

"... a costruirono per quaranta anni e, per tre anni, stettero a costruire mattoni ognuno della larghezza di tre, della lunghezza di dieci e dell'altezza di tre. Ed essa si innalzò per 5433 cubiti, due spanne e quindici me'eraf."

Ma la grande costruzione venne interrotta quando Dio discese dal cielo poichè si era sentito offeso dalla presunzione degli uomini che con quella torre volevano elevarsi alla stessa altezza del divino. Ma poichè per realizzare quella torre era necessario il lavoro di tutti gli uomini della terra, la punizione per la loro proterbia fu semplice:

"... confuse tutte le parole dei loro linguaggi e l'uno non intese più le parole dell'altro e interruppero, allora, la costruzione della città e della torre. E, perciò, tutta la terra di Senaor fu chiamata Babele poiché colà il Signore disgregò tutti i linguaggi dei figli degli uomini e di là furono dispersi in tutti i loro paesi, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria nazione."

Torre di Babele, dipinto attribuito a Abel Grimmer, XVI secolo – Collezione Privata

Torre di Babele, dipinto attribuito a Abel Grimmer, XVI secolo – Collezione Privata

Alle fondamenta dei miti c'è sempre un elemento storico e per la Torre di Babele il ricorso storico è alla zigurrat che aveva fatto costruire il re Hammurabi nel II millennio AC e che gli ebrei deportati come schiavi dagli assirividero nel VII secolo AC quando era in corso un restauro e probabilmento un ampliamento.
Lo zigurat costruito da Hammurabi subì molti cambiamente dovuti e distruzione ma anche alla scelta di farlo sempre più grande; quando lo videro gli ebrei portati come schiavi a Bibilonia nel corso del VIII secolo AC era ancora in corso la ristrutturazione decisa da Nabucodonosor.
La vera Torre di Babele era lo ziggurat Etemenanki del dio Marduk, ovvero la "pietra angolare del cielo e della terra", la torre a gradoni mesopotamica che si ritiene venne edificata per la prima volta dal Re Hammurabi nella prima metà del XVIII secolo a.C. Etemenanki era la base su cui era costruito il tempio del Dio Marduk, la sua casa terrena.
Quella era la torre che videro i giudei portati come schiavi a Babilonia e dal quel tremendo racconto nacque la leggenda della torre descritta nella Genesi 11,4:

"Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima tocchi il cilo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra."

Dopo il ritrovamento di alcune tavolette di argilla in cui è riportata in lingua cuneiforme una descrizione dello zigurrat di Babilonia e delle vicende che vi sono collegate, è possibile fare un racconto probabile delle vicende legate a questa costruzione, delle ragioni che portarono alla sua costruzione, degli eventi che ne causarono il decadimento e dei molti tentativi di ricostruirla , nonchè dei valori di fede, ma anche delle strategie politiche, da cui nacque.

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