Zeus re dell'Olimpo

Quando gli Elleni conquistarono la Grecia, un nuovo dio conquistò lo scettro di re di tutte le divinità, Zeus. Egli scelse come luogo dove porre la sua abitazione terrestre il Monte Olimpo, il più alto della Grecia, là dove si incontrano i limiti della Tessaglia con la Macedonia. Secondo Thallos, storico greco del I secolo d.C, la vittoria di Zeus, aiutato dai Centimani della Tessaglia, sarebbe avvenuta 322 anni prima della guerra di Troia, ovvero nel 1505 a.C.
Gli dei greci e primo fra tutti il loro re Zeus erano immortali, ovvero non potevano morire ma avevano avuto un inizio, una nascita come i mortali; Zeus nacque sesto figlio di Rea e Crono, il titano che reggeva le sorti del mondo. Crono aveva conquistato il trono strappandolo a suo padre Urano, il Padre Progenitore che mentre periva per mano del figlio fece la sua profezia: anche lui avrebbe perso il potere per mano di un figlio.

Zeus. Statua rinvenuta in Bithynia – Museo archeologico di Instanbul TUR

Zeus. Statua rinvenuta in Bithynia – Museo archeologico di Instanbul TUR

Zeus quindi conquistò il potere perchè predestinato; infatti per la predizione di Urano, Crono era terrorizzato e sebbene amasse Rea e giacesse con lei generando dei figli non appena lei gli comunicava che un nuovo figlio era nato, lui le ordinava di consegnarlo e prontamente lo ingoiava.
Sebbene seduto su un trono, Crono in realtà rappresentava il paredro della Grande Madre, e per non essere sostituito al termine di ogni anno ingoiava il fanciullo che lo doveva sostituire; nei tempi arcaici al posto del paredro la vittima sacrificata era un fanciullo. Questo rito era diffuso a Creta presso i Cureti - un sodalizio sacerdotale al seguito del re sacerdote ammmesso all'antro Ideo originario luogo scelto dalla Grande Madre - che nel tempo sull'altare sacrificarono un capretto al posto del bambino; questa è la realtà arcaica trasformata dal mito tanto che il bambino ed i Cureti si ritrovano all'inizio della storia di Zeus Olimpo.
Fu proprio a Creta che Gea, la Madre Terra a cui Rea aveva affidato quel figlio sottratto alle paure del padre, portò il piccolo Zeus; lo nascose sul Monte Ida dove nella grotta Dittea si presero cura di lui le ninfe Adrastea e Io, entrambe figlie di Melisseo, e la capra Amaltea. Zeus crebbe nutrito con il miele ed il latte della capra. Fuori dalla grotta stavano i Cureti – una etnia di guerrieri devoti a Rea il cui nome derivava dal costume di avere il capo completamente rasato -, che battevano le spade contro gli scudi per non far sentire a Crono, neanche da lontano, i vagiti del piccolo.
Secondo un'altra versione del mito, quella cantata da Eumelo di Corinto coevo di Esiodo nell'opera epica Korinthiakà che per dar conto dell'origine della sua città prese le mosse dalla Titanomachia, Rhea partorì Zeus di notte e lo fece sul monte Sipylos in Lidia per poi affidare il piccolo a Gea che lo portò a Creta.

La ninfa Adrasteia o Amaltea nutre il piccolo Zeus, bassorilievo del II sec. d.C. - Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani. SCV

La ninfa Adrasteia o Amaltea nutre il piccolo Zeus, bassorilievo del II sec. d.C. - Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani. SCV

Questo inizio della vita divina di Zeus fu completamente rivisitato da Igino che nella Fabula 139 racconta di come poco dopo aver ingoiato l'involto con il sasso che Rea gli aveva dato come fosse suo figlio, Crono cominciò a dubitare che Zeus/Iovis fosse in realtà ancora vivo ed allora la nutrice Amaltea lo mise in una culla sospesa ad un albero così che il piccolo Zeus non si trovasse nè in terra, nè in mare, nè in cielo d il padre nopn potesse percepirne la presenza. Poi, per coprire i vagiti del piccolo chiamò dei giovani che dovevano danzare intorno all''albero facendo un gran clamore battendo le loro lance contro gli scudi, appartenevano quelli al collegio dei Cureti e diedero inizio al quelle danze che poi avrebbero rappresentato, molto tempo dopo, i Coribanti che accompagnavano il figlio prediletto di Zeus Olimpico.

Giove, affresco dalla domus dei Dioscuri in Pompei

Giove, affresco dalla domus dei Dioscuri in Pompei

Come Zeus divenne re degli dei e degli uomini

Se è vero che Zeus fu aiutato da Metis a fiaccare il padre e far nascere una seconda volta i fratelli, deve essere ancora spiegato come accadde che egli primeggiò sugli altri. Questo è uno dei temi dei Misteri Orfici che svelavano agli adepti come fu Nyx, la Notte, ad indicare al giovane Zeus come sostituirsi a Crono nel controllo dell'universo: come era dettato da arcane profezie egli doveva "inghiottire" Prōtógonos, il daimon primigenio che balzato fuori dall'etere aveva dato vita ad Urano e Gaia.
Ingoiando Protogonos il giovane Zeus si sostituì a lui e pote dare iniziò ad una nuova cosmogonia.
Un'altra fonte, Licofrone, da conto delle ragioni per cui considera Zeus il più anziano dei figli di Kronos.
Ed ancora le parole che Omero fa pronunciare a Zeus dopo lo scontro con le altre divinità che hanno tentato di opporsi alla sua "tirannia" spiegano chiaramente perchè lui deve essere rispettato come re degli dei. Il suo potere deriva dalla sua superiorità che fonda su due principi: la forza e la primogenitura.
Il problema del primato di Zeus sui suoi fratelli non aveva origine dall'essenza del potere che aveva conquistato con l'aiuto dei fratelli Poseidon ed Ade, ma dal fraintendimento di alcuni mitografi che assunsero dalla sua residenza nei cieli che quello fosse il suo regno circoscritto, in realtà già Esiodo aveva ben chiaro che Zeus che la regalità di Zeus non era ripartita bensì spettasse a lui soltanto e che abitare nei cieli o sull'alta vetta dell'Olimpo era solo una scelta di "opportunità".

Attributi di Zeus, il globo, il fulmine, l'aquile e la lancia dalla Domus dell'Efebo in Pompei. Secolo I d.C.

Attributi di Zeus, il globo, il fulmine, l'aquile e la lancia dalla Domus dell'Efebo in Pompei. Secolo I d.C.

Non è peraltreo un caso che gli attibuti di Zeus si manifestino nella loro potenza proprio librando, cadendo o volando nell'aria che è la sostanza di cui sono fatti i cieli.

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